Four Wedding and a Funeral  

    Enzo Consoli’s play “Four Weddings and a Funeral” was created for the theatre using the original Richard Curtis screenplay. Even though the characters are reduced to 14 compared to the film version, the play maintains its solid wide range, rhythm and movement without sacrificing any of its distinctiveness. The comedy debuted in Rome at the Manzoni Theatre in 2001 and has had several other productions throughout Italy

 

Film e romanzo, ora sulla scena

Mentre Richard Curtis era impegnato nella sceneggiatura di "Quattro matrimoni e un funerale", Philip O'Connor portava il racconto anche in un romanzo. Ed è a queste pagine più che alla stesura per il cinema, che Enzo Consoli è ricorso nella sua elaborazione teatrale scrivendo, praticamente, un nuovo testo (sottoposto all'approvazione dell'autore inglese). La storia, come ricorderà chi ha visto il film (1944, regìa di Mike Newell, tra gli interpreti Hugh Grant, Andie McDowell, Simon Callow, Mr.Bean, grosso successo di pubblico), è quella di Charles, assiduo frequentatore di cerimonie nuziali, anche se sempre in ritardo e abbonata alla gaffe (sulla scena Pietro Longhi il quale dello spettacolo è anche produttore con la sua cooperativa Teatro Artigiano di Roma) che ha due pretendenti - la un po' snob Fiona (Gabriella Silvestri) e la appiccicosa e piagnucolante Henriette (Giorgia Passeri) - ma che perde la testa per l'americana Carrie (Cristana Lionello); la quale, dopo aver avuto, dice, 33 uomini (e il 32esimo è stato proprio Charles, in due fugaci incontri…ravvicinati), sposa, però, un ricco scozzese.

Via via, nel dipanare della storia ci sono altri matrimoni, tutti nati dalle relazioni intrecciate dai personaggi onnipresenti alle varie cerimonie, fino a quello di Charlie ed Henriette - officiante uno dei tanti amici diventato un (magari, un po' pasticcione) sacerdote (Adriano Agrimi) -, che però va in fumo quando Carrie gli rivela il fallimento del proprio e vola tra le sue braccia. Il funerale? E' quello dell'estroso ed anticonformista gay Gareth (Emanuele Magnoni) durante il quale il suo amante (Sergio Zecca) legge una toccante poesia di Wystan Hugh Auden. Testo scritto in punta di penna, la storia tra Charles e Carrie, tra un pizzico di romanticismo e un'ironia spesso amara, diventa quasi uno snodo a tutte le altre vicende raccontate a volte con brìo a volte condite di piccoli colpi di scena, con la sostenuta regìa di Silvio Giordani. Accanto a Pietro Longhi e Cristiana Lionello, ed a quelli già citati, si muovono con godibili sottolineature anche Mario Di Franco, Elena Pandolfi, Carlo Ettorre, Laura Jacobbi, Roberto Attias, Riccardo Belpassi, Laura Cocchi, Marco Austeri, con Elena Paoletti ed Emanuele Melisurgo che, oltre ad interpretare due dei personaggi, la prima come cantante il secondo al sassofono diventano due "ombre musicali" che accompagnano gli stati d'animo dei d..ue protagonisti (le musiche originali sono di Riccardo Belpassi). Scene, colori pas.tosi e piccole invenzioni, di Leonardo Conte e Alessandra Panconi, costumi di Mariella D'Amico (abiti da sposa e da cerimonia di Radiosa).

Al Teatro Manzoni (via Monte Zebio 14 - Tel. 06/ 3223634) si replica fino al 16 aprile.

Tonino Scaroni

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