Due barboni che rifiutano la realtà, inventandosi
desideri, sogni, sicurezze che agitano come frammenti di un caleidoscopio. Al
centro della vicenda è una scatola con i risparmi di Bebè: "Il gruzzolo". È
attraverso questa sicurezza economica che lui esercita su Cuoricino tutto il suo
potere. Lo sfrutta, lo umilia, la fa da padrone. Finché Cuoricino non arriva a
meditare di carpirgli il gruzzolo. Non tanto per appropriarsi del danaro ma,
soprattutto, per uscire dalla sua condizione di vittima. E' un grottesco, dove
una certa amarezza dovuta al disorientamento dei personaggi, fa da contrappunto
alla loro comicità.
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